Quando seguo persone che stanno affrontando momenti difficili sul fronte delle relazioni d’amore, osservo qualcosa che ricorre molto spesso. Si tratta di quelle considerazioni e di quei tentativi che fa chi viene lasciato perché non può spiegarsi cosa possa essere accaduto, non riesce a capire cosa possa aver fatto per rovinare il rapporto. Questo pretendendo che l’ex chiarisca quanto accaduto fino anche a dichiarare e confermare che non ha mai amato. In poche parole, quando si viene lasciati diventa fondamentale sapere perché questo sia accaduto. Il perché allora diventa un’ossessione, un pensiero che non ci molla più e che inevitabilmente ci tiene legati al nostro ex anche se paradossalmente si comincia a dubitarne il sentire passato.  E’ come se il fatto di sapere e di capire cosa sia successo diventi così importante che si preferisce riconoscere di non essere mai stati amati piuttosto che non sapere cosa sia successo.

La relazione e il sentimento

Meglio quindi l’assenza di amore autentico che l’assenza di motivo. Peccato che le motivazioni attengano la sfera del cognitivo e del razionale, mentre l’amore riguarda esclusivamente il sentire e l’irrazionale. Non si possono quindi sovrapporre i due piani. Questo, infatti, è l’errore che si fa quando si mischiano gli aspetti relazionali con quelli sentimentali.

Le difficoltà del rapporto di coppia tipicamente coinvolgono la progettualità, la comunicazione, i valori, gli interessi, la sessualità, che non hanno nulla a che vedere col sentimento che può essere comunque autentico. E’ possibile quindi che nonostante si ami una persona non ci si senta in grado di sostenere una relazione di coppia per tante motivazioni. Motivi di cui si può essere consapevoli o meno, che si riesce a condividere o meno.

E’ chiaro che tutti noi desideriamo sapere cosa non va quando siamo in relazione con qualcuno. Questo ci dà l’opportunità di capire cosa eventualmente sbagliamo o cosa possiamo fare per cambiare lo stato delle cose. Quando però l’altro non se la sente o non è in grado di dirci cosa lo allontana da noi, è necessario accettare questa volontà come libertà relazionale. L’unica cosa che possiamo fare è accogliere questa scelta senza darsi addosso, senza colpevolizzare o pretendere spiegazioni.

La ricerca del perdono

L’assoluzione che troppo spesso cerchiamo nelle storie finite, dobbiamo darcela noi stessi. Possiamo aver fatto errori come anche il nostro partner e questo fa parte del gioco relazionale. Se poi qualcuno ha deciso di non cogliere l’opportunità del confronto, di non perseguire la possibilità dell’evoluzione che passa inevitabilmente per l’errore e la ricerca comune della via da percorre insieme, allora non ci resta che accettarlo, lasciar andare il rimuginio sterile e bloccante e proseguire per la nostra strada.  Altre volte l’ostinazione del conoscere il perchè di una rottura può nascondere il timore della propria inadeguatezza. Se il mio ex non mi dà la possibilità di capire perchè mi ha lasciato, allora non posso ribattere alle sue convinzioni, alle idee che si è fatto su di me e che magari mi rendono meno attraente ai suoi occhi. Peccato che non dobbiamo convincere qualcuno a stare con noi… Si tratta allora di accettare il fatto che per qualche motivo non andiamo bene per qualcuno, ma questa è solo l’indicazione di una incompatibilità non del fatto che siamo sbagliati. Non è l’altro da noi a confermare il nostro valore, ma noi stessi. 

Aprirsi alla vita

Se quindi ti trovi in una situazione di questo tipo, un modo per uscire dall’avvitamento che i pensieri ossessivi mantengono vivo (“voglio parlarle/gli per sapere perchè mi ha lasciato”) è accettare quanto accaduto senza dover per forza capirne i motivi e tornare ad aprirsi alla vita. Si tratta quindi di renderti disponibile a nuovi incontri che sicuramente la vita saprà regalarti se non sarai bloccato nel rimuginio e nella fissazione della tua disavvenutra che polarizza pensieri e sensazioni. Come spesso accade, è solo una questione di scelta. La scelta di superare il dolore dell’abbandono per darsi un’altra opportunità.