Come ogni anno accade, il mese di giugno rappresenta un momento di liberazione per figli e genitori. I primi sono finalmente liberi di godersi il tempo tutto per loro e i secondi possono riorganizzare la propria giornata in virtù della logistica adesso molto più facilitata. Se non fosse che ci sono i compiti per le vacanze!
Compiti sì, compiti no
Non è però tutto rose e fiori. Sia per gli studenti con qualche debito da recuperare sia per quelli promossi, si apre lo spinoso tema dei compiti delle vacanze odiati da genitori e figli. La diatriba compiti si/compiti no si riaccende puntualmente alla fine dell’anno scolastico.
Docenti e genitori si dividono in frange pro e contro i compiti per il periodo estivo. Se sei un genitore che si trova a dover gestire questo aspetto nei prossimi mesi ti invito a non farti distrarre dalla guerra di posizione. Come figli, ma anche come genitori, non serve a niente invocare l’intervento del ministro dell’istruzione per prendere una posizione univoca sull’argomento o per dare indicazioni chiare a docenti e genitori su come comportarsi. Non è chiedendo a qualcuno di fare chiarezza o di definire una volta per tutte se i compiti servono o meno che si può affrontare questo argomento in modo efficace.
Il tema dei compiti per le vacanze, a prescindere dalla sua effettiva utilità, deve essere considerato di esclusiva pertinenza dei tuoi figli. La scuola deve rientrare nella sua sfera decisionale e di essa è lui/lei a doversene occupare (e non pre-occupare, cosa inutile e fonte d’ansia).
Crescere figli responsabili
Il processo di crescita e di responsabilizzazione può avvenire solo se tuo figlio si assume la totale responsabilità del suo impegno scolastico. Non devi essere tu a ricordargli di fare i compiti, a metterti seduto con lui per convincerlo a studiare, a mettere la sveglia per utilizzare al meglio le ore della giornata. Fintanto che ci sarà qualcuno ad assumersi la responsabilità di tutto questo al posto suo, non sentirà mai il bisogno di vedersela da solo. Hai paura che lui o lei non faccia i compiti? Beh, il problema è suo! Sarà lui a doversi presentare senza aver studiato, lei a rischiare la conferma del debito, lui a dover inventare scuse, lei a dover studiare presto per recuperare, ecc.
Insomma, se vuoi che tuo figlio diventi responsabile dagli la possibilità di esserlo e preparati a sopportare il peso dell’errore e della mancanza di responsabilità. E’ l’unico modo per crescere…
Sperimentare il vuoto
Le vacanze, inoltre, rappresentano un momento in cui i ragazzi si confrontano col vuoto dagli impegni di sempre. Dopo un anno trascorso tra frequenza scolastica, sport, musica, amici, ecc. che li tengono sempre impegnati, arriva il momento in cui si riappropriano del loro tempo. I momenti di noia e di solitudine che caratterizzano questo spazio sono utili anche per far emergere desideri, sogni, speranze che non riescono a mostrarsi nei momenti in cui il tempo è completamente organizzato. Purtroppo la tecnologia rischia di essere la via di fuga da questo vuoto che può far paura perchè non lo si conosce. Allora piuttosto che assillare i figli sulla necessità di fare i compiti può essere utile organizzare loro una mini-vacanza a contatto con la natura, un’esperienza di vita all’aperto con gli amici, un lavoretto, o qualsiasi altra cosa che possa far sperimentare la vita e il loro sentire troppo spesso silenziato dall’assordante rumore di fondo della routine di tutti i giorni.
Leave A Comment